una denuncia dolce ma inesorabile disegnata con pennello e costruita con materiali di recupero
Si tratta di un processo che parte da lontano e mette in dialogo due realtà geografiche che, quasi all’unisono, echeggiano come un grido del pianeta, un’evidenza dii una crisi già in atto, tangibilmente presente
Il titolo della mostra prende spunto dalla poesia La ginestra – o Il fiore del deserto – di Giacomo Leopardi. La ginestra rappresenta la fatica dell’uomo nel superare la sofferenza; il suo fiore nasce in luoghi impervi come ambienti vulcanici e desertici, tuttavia è bella e profumata. In quest’opera Leopardi ripropone la polemica antiottimistica e antireligiosa, la natura matrigna, però non rinuncia a un barlume di speranza e ottimismo.
una denuncia dolce ma inesorabile disegnata con pennello e costruita con materiali di recupero
Si tratta di un processo che parte da lontano e mette in dialogo due realtà geografiche che, quasi all’unisono, echeggiano come un grido del pianeta, un’evidenza dii una crisi già in atto, tangibilmente presente
Nella poetica di Silvia Canton permane sempre un dualismo. La sua ricerca narra di catastrofi annunciate e di effetti collaterali del fare umano. La natura è matrigna e l’uomo è prevaricatore, la schisi è in atto, ma la speranza non può e non deve mancare.
SINOSSI
PROGETTUALE
L’ARTISTA
SILVIA CANTON
Silvia Canton nasce a Conegliano nel 1974. Diplomatasi in scenografia teatrale all’Accademia di Belle Arti di Roma, affianca per diversi anni la costumista Odette Nicoletti in qualità di assistente grafica e collabora a Roma e Venezia con importanti professionisti del teatro e del cinema, tra i quali il regista Ettore Scala.
EVENTI
COLLATERALI
Azioni di Sostenibilità possibile
Relatori: Eleonora Moret (Responsabile Finance e HR in Amorim Cork), Marco Colella (Sustainability Manager in Labomar), Settimo Pizzolato e Sabrina Rodelli (Export Manager e Co-Titolare di Cantina Pizzolato). Modera: Tommy Meduri, Rete 231.
LOCATION
MUSEI CIVICI TREVISO
MUSEO SANTA CATERINA
Il complesso di Santa Caterina, aperto al pubblico come museo nel 2002, è costituito dalla sconsacrata Chiesa trecentesca, dalla Galleria d’arte medievale, rinascimentale e moderna (Pinacoteca) e dalla Sezione archeologica.
La Pinacoteca, completamente riallestita nel 2018, permette di godere dell’arte in un ambiente carico di storia ma completamente rinnovato nelle modalità espositive. In ideale raccordo con gli splendidi cicli pittorici della ex Chiesa. L’itinerario muove dalle testimonianze affrescate medievali per giungere al Settecento, con una selezione di circa 150 opere che sottolineano la stretta interazione del Museo con il territorio, i collezionisti, gli artisti che a Treviso hanno operato.